topolino


29 maggio 2012

Makarski Festival Stripa

Ognuno di noi si costruisce in testa delle immagini e delle suggestioni che, quando si tenta di spiegarle, spesso non si sa bene con quali criteri sono state costruite.
Non ho mai pensato di andare in Croazia, almeno non negli ultimi anni, quando da più parti invece se ne decantavano le bellezze, l'economicità ed il mare e, come spesso accade, ci viene offerta senza richiederla, l'occasione per cambiare le nostre opinioni.


Makarska

Questa volta è stata la mia professione a darmi questa opportunità.

Sono stato invitato al Mafest, festival di Stripa croato, ovvero il fumetto in una lingua piena di consonanti e dal difficile suono, che ha tributato un grande successo e smosso un enorme interesse verso personaggi della Sergio Bonelli Editore, uno su tutti: Zagor, il famoso "spirito con la scure" creato da Guido Nolitta, lo pseudonimo con il quale si firmava lo stesso Sergio Bonelli quando si metteva ai tasti della macchina da scrivere.
Io ero in rappresentanza del personaggio che ho realizzato e realizzo da oltre vent'anni: Nathan Never, al quale in qualità di uno tra gli invitati ufficiali, ha avuto anche l'onore di realizzare uno dei manifesti del Festival.


I manifesti esposti al Bounty (il primo è il mio, poi Mari e Igor Kordey), il bar sul lungomare dove nei primi giorni eseguivamo le sessione di disegni.

Partenza da Pisa di buon ora, con scalo a Roma per prendere un aereo a turboelica della Croatia Airlines con destinazione Spalato.

Alla vista di Andreij, uno dei responsabili della manifestazione, abbiamo capito che tutto sarebbe andato per il meglio, che l'ospitalità sarebbe stata fantastica e che avremmo goduto di mille attenzioni come in effetti è successo. Andreij è un gigante di 138 kg. con due polpacci come prosciutti e con il fisico simile a quello di un pilone della nazionale di rugby e con la faccia gioviale ed intelligente di chi sa prendere la vita dal suo lato migliore, conosce una mezza dozzina di lingue ed ha un'intelligenza vivace ed attenta, e si è presentato a noi con una simpatia ed una naturalezza di un vecchio amico (e mio lo era già da tempo perchè condividevamo uno spazio virtuale su Facebook che, una volta tanto, si è concretizzato in amicizia reale), dico noi perchè all'arrivo ci siammo accorti che avevamo fatto il viaggio, a nostra insaputa, con Nicola Mari e la compagna Angela.



a) Andrej
b) Mari ed il sottoscritto entrambi dormienti, mentre Andrej traduce le nostre risposte ai due giornalisti radiofonici che ci intervistano.
c) La prima sessione di firme, alla mia destra Alessandrini, sul lato opposto Nicola Mari.

Qui abbiamo incontrato Giancarlo Alessandrini e la moglie Luisa che erano già in loco da un paio di giorni insieme a Stefano Munarini delle Edizioni Panini, a noi successivamente si sono aggiunti il giorno dopo Andrea Venturi, la compagna Keiko e Lola Airaghi con Francesco, arrivati in tutta tranquillità il giovedì con il traghetto da Ancona, e poi ancora Bruno Brindisi con Cristina e Roberto De Angelis e Lidia.
Ma il gruppo non era ancora al completo, stavamo infatti aspettando l'arrivo di Lelella Castellini e Renato Queirolo che, nel frattempo, avevano imbeccato una sequenza di sfighe tali che li aveva portati al cambio di quattro aerei, la perdita del bagaglio e il ritardo complessivo di docici ore di viaggio, una odissea di omerica memoria finita soltanto in tarda serata, al punto che li abbiamo visti soltanto il giorno successivo, stremati per i ritardi e in trepidante attesa del bagaglio che, per la cronaca, seppur con qualche ora di ritardo, è stato recuperato.
A chiudere la comitiva sono arrivati anche Marco Verni e Moreno Burattini, entrambi in rappresentanza del personaggio che forse più di tutti rappresenta la Sergio Bonelli a queste latitudini, ovvero Zagor, uniti oltre che dalle comuni vicende professionali, anche da una camera matrimoniale condivisa per necessità e che ha scaturito naturalmente una serie di battute che hanno accompagnato i due per l'intero soggiorno.

Alla fine ci siamo riuniti tutti.





Una serie di foto di cene e pranzi, lo so, sembra che non abbiamo fatto altro che mangiare e bere, ma sono invece le situazioni conviviali quelle dove si instaurano i migliori rapporti, non vi pare?
Mettere i nomi di tutti è eccessivo, ma tra una foto e l'altra ci siamo tutti, fidatevi.


Presenza nutrita anche di personaggi di prima grandezza croati e dei paesi limitrofi: Darko Perovic, Igor Kordey, Tomaz Lavric, Mirko Colak, Vladimir Krstic Laci (per tutti, e sono stato ecumenico, ho rigorosamente omesso i difficili accenti sulle rispettive lettere, mostrando così oltre che una inesauribile ignoranza, anche una pigrizia sfacciata), tutti professionisti che lavorano per altri mercati, francesi come lo sceneggiatore Sylvain Cordurié o la star di fama indiscussa come il belga Jean Van Hamme (XIII, Largo Winch, Thorgal), autore che ha nel suo curriculum i successi più straripanti degli ultimi anni.


Makarska, la parte a sud con il porticciolo.

Il festival era organizzato in sessioni di dediche (totalmente libere da acquisti di albi o varie) ma pianificate con una pragmaticità che più che croata sembrava svizzera, con numeri distribuiti in ordine rigoroso, con un colore per autore ed un numero progressivo che ne temporizzava le attese. Gli orari erano 12,30-15,30, 15,30-17,30, 17,30 19,30...appunto, precisi come cronografi svizzeri.
Previsti incontri con gli autori presenti ed era molto attesa l'asta di beneficienza organizzata la sera del sabato con la vendita di originali messi a disposizione dagli autori oltre a quelli dei manifesti della manifestazione, il tutto devoluto ogni anno ad un bambino o ad una famiglia in difficoltà, scelta nella comunità locale. Questa iniziativa unita all'attività divulgativa e didattica fatta durante la settimana nelle scuole del paese, hanno convinto il presidente croato a fare visita alla manifestazione il sabato e, in questa occasione, non ci siamo fatti cogliere impreparati e almeno lo stuolo di italici autori, si sono prodotti in una illustrazione collettiva dove ognuno ha disegnato il proprio personaggio. E' stata così consegnata al presidente un quadro (l'illustrazione è stata prontamente incorniciata nella stessa mattina, organizzazione svizzera, appunto) e consegnata al premier tra uno sfavillìo di flash, tra fotografi, appassionati e bodygards in una fugace apparizione durata non più di un'oretta.


d) Il momento dell'incontro con il pubblico, in sala conferenze dell'Hotel Meteor, quello che ci ospitava.
e) L'asta di sabato sera, è hai rialzi l'illustrazione del mio manifesto, andrà a finire a Darijo, che so ci teneva moltissimo. Il denaro, una volta raccolto, è stato consegnato personalmente alla zia dei bambini abbandonati dal padre al quale era stato deciso di devolvere la somma.

La vacanza, perchè giusto chiamarla per quello che è stato, non è stata altro che un interludio di cene e pranzi in piacevole compagnia, tra sessioni di firme e un girovagare nel paese ospitale e disponibile, segnale di una nazione che si è rialzata con dignità e risolutezza da una guerra che forse non del tutto in queste zone, ma ha devastato in anni non remoti il futuro di molte persone e ridisegnato i confini di un paese.
Unica nota dolente: il tempo, lo auspicavamo tutti caldo e luminoso ed invece non è stato esattamente nè l'uno nè l'altro, il sole si è dovuto fare spazio tra l'ostinazione delle nuvole ma, nonostante questo, sono riuscito a fare un bagno nelle gelide acque di un Adriatico a noi poco conosciuto per trasparenza e bellezza.

L'organizzazione è stata perfetta, un'intero stuolo di volontari, simpatici e disponibili che si sono alternati per rendere il soggiorno degno di una vacanza a cinque stelle, abbiamo avuto attenzioni per ogni particolare, ed ogni desiderio è stato prontamente soddisfatto, davvero un'ospitalità eccellente.
Su tutti Andreij e Darijo, gestore dell'albergo dove consumavamo i pranzi e le cene e il titanico Dado, editore insieme a Darijo della Libellus, la casa editrice che pubblica le testate Bonelli in splendide edizioni cartonate e realizzate su carta di qualità.



f) Insieme a Darijo Antunovic il direttore della manifestazione, socio della casa editrice e splendido anfitrione del Festival al quale niente sfuggiva, attento ad ogni minimo particolare e ad ogni più piccola richiesta degli ospiti è stato uno splendido organizzatore ed un sincero amico al quale va tutta la mia stima.
g) L'ultima dedica della manifestazione, realizzata su un tavlo dell'hotel: un Nathan bambino.

Siamo ripartiti carichi della solita nostalgia di fine soggiorno, ripromettendoci di incontrarci di nuovo e pianificando addirittura una rimpatriata magari da consumarsi a Capodanno, in altro luogo e con nuovi amici, lo facciamo sempre, per colleghi come noi che si incontrano in queste manifestazioni sparse un po' ovunque ma che abitano spesso a centinaia di chilometri l'uno dall'altro, l'unica speranza che ci accumuna è quella di inventarsi nuove occasioni e nuovi spazi da occupare, spesso non capita e ci incontriamo così alla mostra successiva...magari questa volta a Capodanno ci vedremo davvero, hai visto mai?

E comunque, male che vada c'è sempre Lucca ...



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