topolino


3 maggio 2012

Bulles en Drome

I Venerdì oramai spesso sono giorni idetificabili cone le partenze, la direzione questa volta è Eurre, un gruppetto di case sparse nel Drome, una zona della Francia a sud di Valence, orario di viaggio stimato di circa otto ore e mezzo.
A Parma carico l'amico Piero Ruggeri, per questa volta (ma non la sola) è lui il compagno di scorribande.
La stima sulla durata del viaggio è rigorosamente rispettata.


Ci aspettano Florent, Pascale, Patricia e Jean-Jacques, dei simpatici amici con i quali trascorreremo in compagnia l'intero week-end della manifestazione, non è la mia prima volta e quindi conosco la gentilezza , la disponibilità e l'estrema attenzione che hanno verso i loro ospiti che trattano come degli amici.



a) La sala delle feste gremita di pubblico e con le file per le dediche.
b) Il sottoscritto e Laurent galandon in dedica, in primo piano una copia francese di Digitus Dei.


Eurre è talmente piccolo come insediamento, che la prima volta che vi partecipai ebbi il dubbio che il Festival avrebbe avuto una quantita di visitatori insufficienti a riempire la sala delle feste, spazio pubblico imprescindibile per ogni raggruppamento di case francesi non inferiori alle dieci unità.  
Felicemente, mi sbagliai.
A pochi chilometri c'è Crest, una cittadina di media grandezza, sovrastata da un castello, che sarebbe più esatto definire un massiccio torrione, costruito a controllo della vallata e che abbiamo immaginato ben difficile da espugnare, viste le caratteristiche difensive della struttura.



c) Il torrione sovrastante la cittadina di Crest.


Sapevo che sarebbe venuto Laurent Galandon, il mio sceneggiatore francese (ed ottimo fotografo) con cui abbiamo realizzato il dittico "La Venus du Dahomey", e che avremmo parlato delle nostre cose, dei nuovi possibili progetti e di amenità editoriali, sempre interessanti quanto talvolta difficili da seguire nell'incedere veloci della dialettica locale.
Ho ritrovato dopo un po' di tempo l'amico Xavier Delaporte, conosciuto anni fa in un paio di occasioni a Grenoble, piacevole persona con la quale abbiamo condiviso punti di vista sulla nona arte, punti di vista assolutamente convergenti ed è simpatico riscontrarlo anche in un mercato con caratteristiche diverse dalle nostre.
Poi ancora autori come Houot, Nouriel, Lacaf, Efix, Ferra, Gigault, Rolland e molti altri.

Abbiamo scoperto che i francesi possono votare opere che vengono proposte su internet, oltre che contribuire alla realizzazione di album in base al gradimento che gli internauti gli tributano sul web e che, una volta raccolta la cifra che generosi mecenati versano on-line per la realizzazione dell'opera, questa alla fine si realizza con il patrocinio e l'impegno diretto di importanti case editrici, erano presenti quattro giovani autori che hanno  beneficiato di questa intelligente iniziativa.
Ora, ad onor del vero, mi è stato detto che anche in Italia c'è qualcosa del genere ma, perdonate la franchezza, non so perchè, ma non riesco ad essere ottimista sullo stesso tipo di risultato.... sarà forse perchè in questo paese come si riesce a mettere le mani su qualcosa che contenga denaro, difficilmente questo viene usato in modo filantropico?
Certo, non è edificante avere questi pensieri....


d) Una delle "costruzioni" di tartine che guarnivano il ricco buffet del pranzo inaugurale.


Sabato mattina breve giro nella parte vecchia antistante il castello di Crest, e poi via all'inaugurazione della manifestazione e delle mostre, poi un pranzo iniziato con l'augurio di un succulento ed originale buffet fatto di centinaia di tartine disposte a decoro di cotruzioni plastiche, e poi il poco salutare "salto della quaglia" dal tavolo da pranzo a quello delle dediche fino a sera....come si dice: se magna e se disegna....
La sera cena all'interno della "sala delle feste", debitamente sgomberata a tempo di record da stand e pareti mobili e prontamente vi è stato imbandito un enorme tavolo dove abbiamo presto posto autori, organizzatori e personalità locali, ero accanto al gigantesco quanto simpatico Jean-Luois e la moglie, Piero e con Xavier, la serata è scorsa tranquilla e veloce come le bottiglie di rosso Cote du Rhone che transitavano tra i commensali, tra una chiacchera e una risata.




e) In attesa che il salone delle feste fosse adibito a sala da pranzo per la cena del sabato sera, in amene discussioni con Xavier Delaporte ed i colleghi francesi.
f) La cena all'interno del salone, tolte le infrastrutture, gli organizzatori e gli ospiti si godono le ligabioni serali, alla mia sinistra il carissimo Jean-Louis.


La domencia intensa sessione di dediche alla mattina e poi via nel luminoso dopo pranzo, dopo una scorpacciata di moules, due enormi porzioni di cozze che tutto ci saremmo immaginati meno che mangiarle nella profondo entroterra francese. 
Un breve saluto agli amici e via per un ritorno in Italia tra nuvole e raggi di sole in variabile alternanza, addirittura con un sacchetto con un paio di panini e generi di conforto preparato per l'occasione dai premurosi francesi, preoccupati per la nostra indigente disappetenza.

La prossima domenica loro votano per un probabile cambiamento di rotta .... noi no!







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