topolino


8 giugno 2011

Referendum 2011


Non ne avrei il tempo ma l'occasione non può essere procrastinata.

Domenica si va a votare in un clima del tutto nuovo, dopo quella che è stata chiamata da autorevoli giornali la "sberla del voto amministrativo", si respira aria meno stantia, c'è un rinnovato entusiasmo nell'auspicio che, dopo letarghi preoccupanti, una certa coscienza sociale sia uscita dal torpore ed abbia rimesso la sveglia alle proprie pulsioni.
Detto questo, è inutile nascondersi dietro ad una diplomazia pelosa, questi referendum hanno sicuramente una valenza politica, ed il relativo risultato sarà un ulteriore segnale di allarme per l'attuale maggioranza, questo però non va ad inficiare l'importanza dei motivi per i quali siamo chiamati a votare.
Mi piaceva dichiaratamente schierarmi, per quello che può servire e per quello che potrà interessare.

Quello dei referendum mi sembra un appuntamento importante per il nostro paese, è un'occasione per fermarsi e riflettere su ciò che vorremmo diventare e che tipo di futuro vorremmo prospettare ai nostri figli (privatizzazione dell'acqua e no al nucleare), e che tipo di società vorremmo lasciargli in eredità, se cioè davvero ogni cittadino deve essere uguale davanti alla legge (diritto sacrosanto ma già di difficile applicazione nella realtà) o se, tornando ai sovrani di antica memoria, ci deve essere chi ha più diritti di altri e se questo debba essere anche sancito per legge.

In questi anni ho trovato curioso ragionare su dei principi che soltanto qualche decennio fa si sarebbero immaginati assodati ed inattaccabili, senza contare che siamo chiamati ad esprimerci su una questione "il nucleare" su cui ci eravamo già espressi, segno evidente che in un modo o nell'altro il volere dei cittadini è preso poco in considerazione.
Anche se in un modo un po' inaspettato, siamo tornati ad avere un briciolo di speranza, uno spiraglio di luce in fondo al tunnel riusciamo finalmente ad intravederlo, e siamo riusciti a ritrovare l'ombra di quel sorriso che da tempo avevamo perduto, il sorriso di quella speranza che ci aveva lasciato consegnandoci alla rassegnazione.

Nonostante i TG della Rai facciano a gara per "sbagliare" le date dei referendum (ed è difficile pensare che simili sincronismi siano casuali), Domenica e Lunedì andiamo a votare.

E mi raccomando, continuiamo a sorridere....

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