topolino


23 aprile 2011

Pasqua 2011


E anche quest'anno è tempo di agnelli, colombe e ovetti pasquali, dentro i quali forse non è il caso di aspettarsi ulteriori sorprese, in questi ultimi anni mi sembra che ne abbiamo già avute parecchie, non è il caso di aspettarsene ancora.

I bene informati avvertono che quest'anno molte famiglie festeggeranno la Pasqua tra le mura domestiche con il parentado (ma non lo dicono ogni anno?), pare che la crisi diminuirà viaggi e viaggetti, ma sono sicuro che a Pasquetta ci saranno le solite code del rientro con centinaia di macchine incolonnate sulle strade.
Probabilmete, nonostante l'intento di immaginarsi un rietro "intelligente", anche noi saremo tra le migliaia di persone che si ritroveranno in fila a contare i minuti di rientro, perchè, contrariamente alle cassandre, un paio di giorni di vacanza ce li siamo voluti prendere perchè meritati, destinazione: Capalbio.

Chi volesse scomodare le allusive corrispondenze, potrebbe ricordare che, una volta, Capalbio era il buen retiro della sinistra, e potrebbe vedere in questo una sorta di "rito propiziatorio" nell'andare sui luoghi che, un tempo, vedevano vacanzeggiare le menti di quell'opposizione che nessuno oggi scorge più.
Per cui, tanto per tranquillizare tutti, il nostro non è affatto il tentativo di resumare qualcosa che, ahinoi! forse è inesumabile, bensì la mera e amena voglia di trascorrere qualche giorno sulle terre calpestate dal buon Domenico "Domenichino" Tiburzi, lui sì brigante acclamato ma dallo spirito alla Robin Hood, uno dei pochi che si dice rubasse ai ricchi per dare ai poveri, sport purtroppo non solo del tutto superato, ma oggi completamente rovesciato nelle dinamiche.

Perchè anche i briganti non sono più quelli di una volta.
Auguri.

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